venerdì 19 dicembre 2014

TURISTI, TURISMO E CRESCITA


Turista è colui che trascorre almeno una notte e non più di un anno nel luogo visitato. Chi conclude il suo viaggio nell’arco della giornata è classificato come Escursionista[1].
Il fenomeno turistico è dato dall’insieme dei bisogni degli individui, nel momento in cui si spostano dai loro luoghi abituali di residenza per un limitato periodo.
In realtà storicamente i turisti sono sempre esistiti: già nell’antichità i viaggiatori visitavano terre lontane per il puro gusto di scoprirle[2]. Gli antichi romani un pò ovunque nel Mediterraneo avevano case di villeggiatura[3] e diffusissimo, sempre tra l'aristocrazia romana, era il turismo termale. Nel Medioevo flussi numerosi di persone si spostavano da un santuario all'altro, creando traffico ed economia turistica nelle località e nelle vie di comunicazione più frequentate. Dal periodo rinascimentale e fino agli inizi dell’ Ottocento l’Italia, grazie al suo patrimonio artistico e culturale, è stata un’importante meta del turismo colto e d’elite, prima come luogo preposto al completamento degli studi di intellettuali e filosofi, poi come meta prediletta del Grand Tour: Questo era un viaggio intrapreso da giovani di “buona famiglia” attraverso il continente europeo (soprattutto Francia e Italia). Era un percorso di scoperta, di esperienze, di studio, di vita. Chi affrontava il Grand Tour lo faceva per formarsi al fine di diventare in futuro un buon diplomatico o dirigente. Questi giovani e fortunati turisti d’elite, di solito erano accompagnati da un tutor.
Dal 1850 circa, gli stabilimenti termali, in località di mare e di montagna, ebbero il merito di far trascorrere ai turisti periodi più o meno brevi riposandosi a contatto con la natura.
Grazie allo sviluppo dei mezzi di comunicazione e all'elevarsi del tenore di vita, si moltiplicarono questi fenomeni intorno al 1950.
Dunque, in una visione sociologico-turistica, possiamo affermare che l’individuo si è sempre esaltato quando si è rapportato alla conoscenza dell’arte a della natura.
Attualmente l’obiettivo del turista non è più solo riposarsi, curarsi o accrescere la propria cultura, ma anche divertirsi, cercare avventure o studiare. Sono cambiate le tipologie di viaggio e soggiorno: dalla classica villeggiatura si è passati gradualmente a forme di viaggio e soggiorno “tutto compreso”, con tour organizzati, vacanze-studio, vacanze-esplorazione ed altre.
I numeri dei turisti si sono moltiplicati anche se registriamo alcune volte inversioni di tendenza dovute a differenti motivazioni congiunturali: ad esempio gli Italiani andati in vacanza nel 1993 erano addirittura di meno rispetto al 1985[4]Dando invece un’occhiata alle destinazioni più frequentate ci si accorge che nel 1996 le principali erano rispettivamente:

1.         Francia,
2.         Usa,
3.         Spagna,
4.         Italia,
5.         Regno Unito,
6.         Cina.

Per il 2020 le prospettive sono diverse e le destinazioni più ambite saranno:

1.         Cina,
2.         Usa,
3.         Francia,
4.         Spagna,
5.         Hong Kong,
6.         Italia (con 52,9 milioni di arrivi stimati),
7.         Regno Unito[5].

Se poniamo l’accento sulla crescita e sul fattore economico il turismo è un fenomeno importante che genera profitti diretti ma anche indiretti attraverso l’industria dei cosiddetti servizi di indotto: i cantieri che producono navi da crociera, la filiera agro alimentare o, in un esempio a noi più vicino, all’universo delle agenzie di animazione turistica[6].
In Italia il turismo ha un ruolo economico di assoluto primato: attualmente dal settore viene prodotta una ricchezza di 58 mila milioni di Euro[7] e un’occupazione diretta e indiretta di 2.000.000 di lavoratori. Nei prossimi anni 1 lavoratore su 5 sarà occupato in attività turistiche.
Al di fuori dei confini italiani il settore turistico va ancora meglio che nel nostro paese e le prospettive sono di netta crescita: nei prossimi anni i flussi turistici internazionali raggiungeranno 1 miliardo e 700 milioni di arrivi, pari ad una crescita media annua superiore al 4% e le entrate valutate prodotte saranno 2.127 miliardi di Euro[8].


[1] Definizioni ufficiali adottate dall’ONU.
[2] Per la stesura di questo paragrafo si ringrazia la Regione Emilia Romagna.
[3] In Sicilia, in Tunisia, ma anche nel vicino Lazio, sorgevano ville dove i ricchi patrizi trascorrevano le vacanze.
[4] Fonte: Regione Emilia Romagna.
[5] Fonte: CONF Turismo.
[6] Una recente indagine ne ha stimate fra grandi, medie e piccole, circa 450 solo in Italia.
[7] Il fenomeno appare in tutta la sua portata se si pensa che la ricchezza prodotta dal turismo è ben 5 volte superiore alla ricchezza prodotta dall’industria dei mezzi di trasporto.
[8] Fonte: CONF Turismo.

2 commenti:

  1. hai ragione Gabriele, il turismo è la fonte economica da difendere più di tutte perchè è in crescita ed è l'unico settore ancora meritocratico dove chi lavora bene ha le sue soddisfazioni.

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    1. Come darti torto, nel turismo se non sei un buon intrattenitore vai a casa, se non sei in buon cuoco lo stesso e se non sei un ottimo bar man idem.

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