Turista è colui che
trascorre almeno una notte e non più di un anno nel luogo visitato. Chi
conclude il suo viaggio nell’arco della giornata è classificato come Escursionista[1].
Il fenomeno turistico
è dato dall’insieme dei bisogni degli individui, nel momento in cui si spostano
dai loro luoghi abituali di residenza per un limitato periodo.
In realtà storicamente
i turisti sono sempre esistiti: già nell’antichità i viaggiatori visitavano
terre lontane per il puro gusto di scoprirle[2].
Gli antichi romani un pò ovunque nel Mediterraneo avevano case di villeggiatura[3]
e diffusissimo, sempre tra l'aristocrazia romana, era il turismo termale. Nel
Medioevo flussi numerosi di persone si spostavano da un santuario all'altro,
creando traffico ed economia turistica nelle località e nelle vie di
comunicazione più frequentate. Dal periodo rinascimentale e fino agli inizi
dell’ Ottocento l’Italia, grazie al suo patrimonio artistico e culturale, è
stata un’importante meta del turismo colto e d’elite, prima come luogo preposto al
completamento degli studi di intellettuali e filosofi, poi come meta prediletta
del Grand Tour: Questo
era un viaggio intrapreso da giovani di “buona famiglia” attraverso il
continente europeo (soprattutto Francia e Italia). Era un percorso di scoperta,
di esperienze, di studio, di vita. Chi affrontava il Grand Tour lo faceva per formarsi al fine di
diventare in futuro un buon diplomatico o dirigente. Questi giovani e fortunati
turisti d’elite, di solito erano accompagnati da un tutor.
Dal 1850 circa, gli
stabilimenti termali, in località di mare e di montagna, ebbero il merito di
far trascorrere ai turisti periodi più o meno brevi riposandosi a contatto con
la natura.
Grazie allo sviluppo
dei mezzi di comunicazione e all'elevarsi del tenore di vita, si moltiplicarono
questi fenomeni intorno al 1950.
Dunque, in una visione
sociologico-turistica, possiamo affermare che l’individuo si è sempre esaltato
quando si è rapportato alla conoscenza dell’arte a della natura.
Attualmente
l’obiettivo del turista non è più solo riposarsi, curarsi o accrescere la
propria cultura, ma anche divertirsi, cercare avventure o studiare. Sono
cambiate le tipologie di viaggio e soggiorno: dalla classica villeggiatura si è
passati gradualmente a forme di viaggio e soggiorno “tutto compreso”, con tour
organizzati, vacanze-studio, vacanze-esplorazione ed altre.
I numeri dei turisti
si sono moltiplicati anche se registriamo alcune volte inversioni di tendenza
dovute a differenti motivazioni congiunturali: ad esempio gli Italiani andati
in vacanza nel 1993 erano addirittura di meno rispetto al 1985[4]. Dando invece
un’occhiata alle destinazioni più frequentate ci si accorge che nel 1996 le principali erano rispettivamente:
1.
Francia,
2.
Usa,
3.
Spagna,
4.
Italia,
5.
Regno
Unito,
6.
Cina.
Per il 2020 le
prospettive sono diverse e le destinazioni più ambite saranno:
1.
Cina,
2.
Usa,
3.
Francia,
4.
Spagna,
5.
Hong
Kong,
6.
Italia
(con 52,9 milioni di arrivi stimati),
7.
Regno
Unito[5].
Se poniamo l’accento sulla crescita e sul fattore economico il turismo è un fenomeno importante che genera profitti
diretti ma anche indiretti attraverso l’industria dei cosiddetti servizi di
indotto: i cantieri che producono navi da crociera, la
filiera agro alimentare o, in un esempio a noi più vicino, all’universo delle
agenzie di animazione turistica[6].
In Italia il turismo
ha un ruolo economico di assoluto primato: attualmente dal settore viene
prodotta una ricchezza di 58 mila milioni di Euro[7]
e un’occupazione diretta e indiretta di 2.000.000 di lavoratori. Nei prossimi
anni 1 lavoratore su 5 sarà occupato in attività turistiche.
Al di fuori dei
confini italiani il settore turistico va ancora meglio che nel nostro paese e
le prospettive sono di netta crescita: nei prossimi anni i flussi turistici
internazionali raggiungeranno 1 miliardo e 700 milioni di arrivi, pari ad una
crescita media annua superiore al 4% e le entrate valutate prodotte saranno
2.127 miliardi di Euro[8].
[1] Definizioni
ufficiali adottate dall’ONU.
[2] Per la
stesura di questo paragrafo si ringrazia la Regione Emilia Romagna.
[3] In Sicilia,
in Tunisia, ma anche nel vicino Lazio, sorgevano ville dove i ricchi patrizi
trascorrevano le vacanze.
[4] Fonte:
Regione Emilia Romagna.
[5]
Fonte: CONF Turismo.
[6]
Una recente indagine ne ha stimate fra grandi, medie e piccole, circa 450 solo
in Italia.
[7]
Il fenomeno appare in tutta la sua portata se si pensa che la ricchezza
prodotta dal turismo è ben 5 volte superiore alla ricchezza prodotta
dall’industria dei mezzi di trasporto.
[8]
Fonte: CONF Turismo.
hai ragione Gabriele, il turismo è la fonte economica da difendere più di tutte perchè è in crescita ed è l'unico settore ancora meritocratico dove chi lavora bene ha le sue soddisfazioni.
RispondiEliminaCome darti torto, nel turismo se non sei un buon intrattenitore vai a casa, se non sei in buon cuoco lo stesso e se non sei un ottimo bar man idem.
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