Qual è il corretto
modo di riferirsi ai turisti che scelgono la struttura nella quale
l’intrattenitore sostiene le proprie attività? Bisogna denominarli turisti,
ospiti o clienti? Non si può dimenticare
che chi sceglie una determinata struttura turistica lo fa in modo
tutt’altro che gratuito. I prezzi per gli adulti, nei mesi fra Giugno e
Settembre, di solito riferiti alla settimana, vanno da un minimo di 600 Euro[1]
fino anche, nel caso dei luoghi più esclusivi, a 2000 Euro[2].
In una normale ottica
economica, il cliente è colui che acquista un bene o un servizio spendendo una
determinata somma, dunque risulta apparentemente corretto l’appellativo di cliente per i turisti all’interno delle
strutture. Vi è però un’argomentazione psicologica ancor più importante che
deve dominare la metodologia lavorativa dell’intrattenitore turistico: essendo
il cliente
colui che acquista un bene in cambio di denaro, l’animatore reputerà i turisti
con i quali ha rapporti semplicemente come gentili Ospiti. Le motivazioni sono da attribuirsi all’abbattimento di
quelle barriere che impedirebbero di instaurare con gli ospiti il giusto feeling al fine di coinvolgerli
nelle attività. Se fossero chiamati clienti, come erroneamente alcune volte
accade, i turisti noterebbero nell’intrattenitore il lavoro per il
soddisfacimento delle loro necessità, non perché realmente interessato al loro
stato d’animo, ma perché pagato. Il famoso feeling con il turista, che per l’animatore è un mezzo importante attraverso il
quale raggiungere il suo obiettivo lavorativo, potrebbe risentirne.
Sai che non ci avevo mai pensato? Per me era la stessa cosa ma leggendo ho realizzato che anche da come chiami gli ospiti si vede la professionalità della struttura.
RispondiEliminaClienti è troppo commerciale, sembra di essere in uno shop :)
RispondiEliminaIo li kiamo cmq clienti :-P
RispondiEliminaAnche io spesso li kiamo clienti, ma meglio ospiti, risulta meno pesante, anche per chi lavora. Una cosa questa che deriva dal Club Med se non sbaglio.
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