mercoledì 7 gennaio 2015

L' INTRATTENITORE TURISTICO E LA COMUNICAZIONE


Supereroi della comunicazione interpersonale? Si!

Heinz Goldman diceva che “ciò che conta non sono i fatti, ma come questi vengono percepiti, l’unica realtà è la percezione”.
Quando un buon intrattenitore comunica, trasmette e riceve dei segnali che ottengono varie reazioni nel pubblico. Tutto è affidato ad una serie di variabili che compongono l’ Interazione Comunicativa ovvero le variabili attraverso le quali da ogni comunicazione scaturisce una reazione nell’ambiente circostante. L’animatore pur sapendo chi è, non sa a priori come lo percepiranno gli ospiti, deve prestare attenzione ad una serie di variabili, alcune delle quali di seguito specificate. Occorre ricordare che una buona squadra d’animazione deve tener conto dell’importanza dell’unità e del corporativismo: un’azione sbagliata di uno dei membri dello staff ha conseguenze per tutti gli operatori della struttura, animatori e non. Naturalmente il singolo si assume in ogni caso le proprie responsabilità.
Un buon animatore ha sempre chiaro un concetto fondamentale: nel momento stesso nel quale si è fisicamente in mezzo alla gente non si può evitare di comunicare. Il concetto è semplice: poichè ogni nostro comportamento, verbale e non verbale, trasmette messaggi, non è possibile non comportarsi.
Un ulteriore aspetto che è utile considerare, è che quando si comunica con gli ospiti bisogna liberarsi dei fattori negativi quali:
·      l’ansia,
·      i pregiudizi,
·      la tensione.
Essi tendono a far attribuire significati errati a situazioni che invece possono avere interpretazioni diverse[1], spesso meno complicate.
Il formatore italiano Enzo Memoli asserisce che “vi sono più modi per dire cose o fatti restando ugualmente efficaci: si può essere arroganti o saccenti o si può essere aperti e garbati. Si può essere tradizionali e formali o semplici ed innovativi. Ci si può rifare a celebri guru e scuole di pensiero accreditate o si può essere…semplicemente se stessi”. L’intero staff d’animazione, all’interno della struttura turistica funge nella sua unità, da canale espressivo di comunicazione per eccellenza: tutti gli animatori contribuiscono a formulare continuamente messaggi con i loro comportamenti. Lo staff di intrattenimento formula e invia messaggi multipli i cui riceventi sono gli ospiti della struttura. Tutti gli animatori, lavorando in un ambiente che propone rilassatezza ed armonia, devono da buoni attori protagonisti, essere in grado di conciliare in modo soddisfacente i due piani della comunicazione umana: quello verbale e quello non verbale.

  1. La comunicazione Verbale servendosi della parola, si struttura sul piano del contenuto attraverso le infinite frasi che generiamo. L’animatore dovrà servirsi della comunicazione verbale facendo uso di una buona dialettica tenendo sempre in considerazione che bisogna usare un linguaggio comprensibile da tutti gli ospiti. Ricordiamo che nonostante le differenze di prezzo fra una struttura e l’altra evidenzino già di per se gli aspetti culturali e sociali generali degli ospiti, attualmente il turismo diventando ancor più di massa rispetto ad alcuni anni addietro, mette davanti all’intrattenitore platee non sempre omogenee composte da persone di varie provenienze culturali e sociali. Per riuscire in questo bisogna focalizzare il discorso sui passaggi fondamentali, nei periodi usare adeguate pause, utilizzate con l’obiettivo di sottolineare i concetti più significativi e allo stesso tempo lasciare il tempo opportuno agli interlocutori per poter riflettere su ciò che è stato detto. Inoltre, cercare di esprimersi con frasi brevi e chiare e, quando si pensa sia il caso, effettuare brevi ripassi. L’obiettivo, non sempre facile da raggiungere, è quello di mantenere viva l’attenzione non solo attraverso l’uso della simpatia e della solarità che devono caratterizzare l’intrattenitore, ma anche e più tecnicamente, attraverso l’impiego di ironia, proverbi, allusioni, satira, enfasi, massime, paradossi, audio e video. In un villaggio turistico per esprimersi con forza ed incisività bisogna cercare di essere semplici: alcune volte riepilogare, dialogare con il pubblico e possedere Imagery, cioè capacità di evocare immagini mentali stimolanti. Nell’ intrattenimento avere un tono di voce chiaro e limpido è fondamentale, difatti occorre prestare particolare attenzione e migliorare i seguenti aspetti. 


  • Il Timbro, dal quale dipende se la voce è monotona o variata, deve cambiare in base alle diverse situazioni scherzose o più serie;
  • La Modulazione cioè la ritmica e la velocità delle parole e delle espressioni;
  •  Il Volume alto, medio o basso;
  • Una corretta Dizione, strumento importante soprattutto in presenza di persone appartenenti a diverse aree linguistiche. In questo caso va ricordato che molto spesso durante la conduzione delle attività, allusioni a varietà dialettali e cadenze particolari e simpatiche possono essere di aiuto all’intrattenitore che usandole può far sorridere gli ospiti.


     2 Il fulcro della comunicazione non verbale non è la parola ma il corpo che, da simbolo fisico di “presenza”, diventa veicolo di relazione e comunicazione. Non occorreranno parole, il corpo parlerà e comunicherà gli stati d’animo, le impressioni e le sensazioni degli ospiti della struttura turistica. Per capire questo ci si potrà servire dei metodi di analisi del linguaggio corporeo che potranno rivelarsi pedine vincenti. Difatti vi saranno alcuni elementi comportamentali che sarà utile riconoscere nei propri ospiti quando si inviteranno ad interagire, magari durante una serata giochi. L’atteggiamento assunto, le espressioni della mimica facciale, i gesti utilizzati, le distanze, potrebbero rivelare, in parte, ciò che gli ospiti pensano. In base a ciò, è possibile affermare che uno dei segreti di un buon intrattenitore turistico, ovvero una delle doti che svilupperà con gli anni, è la conoscenza della comunicazione non verbale. Per maggiori info sulle tecniche corrette di comunicazione non verbale da assumere con gli ospiti scrivi all'Autore del blog a gabriele.distasio@gmail.com!



[1]  Margherita Ricciuti, La Relazione Interpersonale, Formez, Giugno, 2004.
2 -  Si ringrazia per la stesura di questo post la dott.ssa Valentina Ricciuti.

6 commenti:

  1. Non sono daccordo con Goldman, per me cmq l'importante restano i fatti, la percezione viene dopo. Anche se devo dire che se tu lavori bene e ti dai da fare e gli ospiti non lo percepiscono, so xxx amari. A me è successo in Trentino anni fa e mi hanno mandato via per questo. G.

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    1. la seconda parte del tuo post sottolinea ció che Goldman sostiene!

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  2. Io invece sono daccordo con Goldman: la percezione è tutto se si vuole comunicare con la massa. E' per questo che non tutti i bravi riescono allo stesso modo. Dipende da come gli ospiti percepiscono gli animatori.

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    1. E per essere percepiti in modo positivo basilari sono la gentilezza e la umiltà. Anche nel campo dell'intrattenimento turistico.

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  3. Gabriele non immagini quante risate si facevano gli ospiti di un campeggio del litorale laziale dove ho lavorato nel 2002 quando un ragazzo con un'incredibile accento pugliese presentava le serate... saluti Max.

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    1. Vero vero, l'accento pugliese è una delle più ironiche se usata in tal senso Max!

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